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Quei chilometri di via

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Quei chilometri di via dalla prigione alla finestra

al vento alla sua danza tra le tende

al tuo sguardo mosso

alle smorfie in cui piegava il viso

ogni qualvolta la voce con un tintinnio di campanelli

spezzava il silenzio incredulo a quelle pause inattese,

quei chilometri ora non sono che un tratto di matita cancellato

ammasso di polvere d’una strada chiusa.

Ora lo spazio è angusto piantonato.

Un nicchio che un faro di sorpresa alluma.

 

 Dedalus - 14/08/2020 22:24:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Leggendo si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad uno scenario insolito, un essere che traccia un solco, un sentiero su cui viaggiano pensieri su pensieri, ansie e dolori e speranze, un tragitto obbligato tra un giaciglio ed una finestra, e poi, improvvisamente, tutto evapora come per incanto cancellato. Ecco i tratti che su questo palcoscenico occorre decifrare, i motivi e le circostanze che spingono l’autrice a scrivere, in una forma che come sempre dice e non dice e lascia al lettore un’interpretazione in cui possa riconoscersi. Come sempre la musicalità è di alto livello, priva di inciampi o soste non volute, ed insieme alla massima cura del linguaggio ed alle scelte lessicali avvedute fanno di questa lirica un’opera di pregio. Bravissima!

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